Lavoratori tessili scendono di nuovo in piazza per chiedere 75 euro
al mese
Fonte:
http://www.resistenze.org/sito/te/po/bd/pobddm13-013594.htm
Morning Star | morningstaronline.co.uk
Traduzione per Resistenze.org a
cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
Sono oltre 40.000 i lavoratori tessili del Bangladesh
in sciopero per l'aumento del salario. Nuovamente affrontati dalle
forze di polizia, gli scontri, nel secondo giorno di sciopero nella
capitale Dacca, hanno causato decine di feriti e la chiusura di
almeno 200 fabbriche.
La polizia antisommossa ha sparato proiettili di
gomma e gas lacrimogeni in risposta alla decisione dei lavoratori di
riversarsi nelle strade, di costruire blocchi stradali con tronchi
d'albero e vetture abbandonate.
Migliaia di lavoratori arrabbiati hanno lanciato
pietre contro la polizia e attaccato le fabbriche nei distretti
industriali di Savar e Ashulia, fuori Dacca, secondo quanto riferito
dal direttore della polizia industriale Mustafizur Rahman.
Circa 100 fabbriche avevano chiuso lunedì e 200 sono
stati chiuse ieri per l'intensificarsi della protesta. Sono oltre 50
le persone ferite, dopo le 30 di lunedì.
Ashulia è il luogo dove l'incendio di una fabbrica
causò la morte di 121 lavoratori tessili, il 24 novembre dello
scorso anno [mentre Savar è il distretto in cui crollò il fatiscente
impianto Rana Plaza, il 24 aprile 2013, che causò almeno 1.130
morti, ndt]
Sono clienti della fabbrica multinazionali quali il
gigante americano Wal-Mart, il rivenditore olandese C&A e il
fornitore Li & Fung di Hong Kong.
Una commissione governativa ha votato la scorsa
settimana l'aumento del salario minimo mensile a 5.300 taka (50
euro) che, con un aumento del 77%, resta ancora il salario minimo
più basso del mondo. I lavoratori chiedono 8.114 taka (75 euro).
I proprietari delle fabbriche sostengono che il
salario proposto aumenterebbe in modo irrealistico i costi di
produzione.
Il dirigente sindacale Muhammad Ibrahim ha detto che
i lavoratori, pur rivendicando un salario minimo mensile di 75 euro,
protestavano anche per il rifiuto padronale della proposta d'aumento
salariale così come avanzata dalla commissione.
Il governo si è impegnato ad aumentare i salari entro
novembre, sulla base della raccomandazione della commissione, dopo
che gli scioperi di settembre hanno visto decine di migliaia di
lavoratori nelle piazze, dare alle fiamme le fabbriche e scontrarsi
con la polizia.
Il Bangladesh ha la seconda maggiore produzione
tessile del mondo dopo la Cina e le sue esportazioni sono dirette
soprattutto verso gli Stati Uniti e l'Europa.
Il settore impiega circa quattro milioni di
lavoratori, soprattutto donne.
E' stato pesantemente criticato per le sue condizioni
di lavoro spesso difficili e pericolose, nonché per salari da
miseria.
|
|