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L E    E L E Z I O N I    I N    G E R M A N I A di Piero De Sanctis

La magnifica affermazione del partito della  BSW  (Alleanza Sahra Wagenknecht–Ragione e Giustizia) della compagna storica del partito comunista Die Linke, Sahra Wagenknecht, risultando il terzo partito in Sassonia, con il  12% e in Turingia con il 15% dei voti, doppiando il numero dei voti dei socialdemocratici di Olaf Scholz, è la dimostrazione più chiara del fallimento delle politiche socialdemocratiche-riformiste europee che hanno prodotto, in Italia, il neofascismo, e in Germania, il neonazismo. 

La compagna Sahra, nata nel 1969 a Jena, ha studiato Filosofia e Letteratura tedesca a Jena, Berlino e Groningen. Si è laureata con una tesi su Hegel e Marx e, successivamente si è laureata in Economia Politica presso l’Università Potsdam. Dal 2004 è deputata al Parlamento Europeo. Notevoli sono le sue originali ricerche di storia delle strategie imperialiste durante la Guerra Fredda contro il socialismo. Famose, e poco note in Occidente, sono le sue ricerche delle politiche sotterranee che portarono, dopo la caduta del “muro di Berlino”, diritto allo scioglimento della Repubblica Democratica Tedesca (RDT), nel 1990 e, alla sua annessione, senza previa consultazione elettorale, alla Repubblica Federale Tedesca, nello stesso anno.

La puntigliosa ricostruzione storica dei fatti accaduti in detto periodo, sulla base dei documenti dell’Archivio Federale, ha mostrato come detta riunificazione del 1990, venne realizzata seguendo puntualmente i piani già elaborati durante gli anni cinquanta dalla Casa Bianca e che Konrad Adenauer riassunse in maniera chiara ed inequivocabile: «Soltanto una Germania rafforzatasi attraverso l’integrazione nell’occidente sarebbe in grado un giorno di poter strappare il controllo della RDT all’Unione Sovietica nella sua fase di declino».

In effetti – dice Sahra Wagenknect – nel suo interessantissimo libro Strategie antisocialiste all’epoca della contrapposizione dei sistemi (esempio notevole di applicazione del marxismo scientifico nello studio della storia) «tutto questo accadde perché l’Unione Sovietica era economicamente rovinata dalla guerra ed era parzialmente ricattabile sul piano nucleare dal predominio occidentale, non certo perché i vertici del PCUS, di ampia cultura marxista, avessero dimenticato l’importanza degli obiettivi socialisti».

Oggi le elezioni amministrative tedesche dimostrano, inoltre, che gli imperialismi occidentali, in primo luogo, quello americano, si trovano in una fase di declino, e che, le varie forme delle teorie socialdemocratiche-riformiste, non hanno più presa sulla coscienza delle masse popolari, le quali hanno visto, giorno dopo giorno, peggiorare le proprie condizioni di vita e di lavoro, da una parte e, dall’altra, l’accumulo di immense ricchezze nelle mani della più greve e corrotta borghesia finanziaria.

 

Teramo 04- 09- 2024

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