COME L’OCCIDENTE HA PROVOCATO LA GUERRA IN UCRAINA
UN LIBRO DA COMPRARE E DA DIFFONDERE
È apparso anche in Italia, dopo che negli Stati Uniti, in Germania, in Svizzera e in molti altri paesi europei, per la Fazi Editori, un notevole saggio di cento pagine, agile e di facile lettura, dello storico Benjamin Abelow, pregno di riferimenti storico-politici, documenti e dichiarazioni dei più alti funzionari della Difesa americana e della Nato.
Il libro dal titolo: Come l’Occidente ha provocato la guerra in Ucraina, è un atto d’accusa contro i governi americani e la Nato dal 1990 fino ai nostri giorni. L’autore, che ha conseguito una laurea in Storia Moderna presso l’Università della Pennsylvania, fin dall’inizio del suo scritto si pone il seguente interrogativo: «chi è il vero responsabile del ritorno della guerra in Europa?».
Secondo la narrazione dei sicofanti occidentali c’è un unico colpevole: Vladimir Putin, novello Hitler. Putin è il solo responsabile dell’aggressione dell’Ucraina. Egli è animato da un violento e sfrenato espansionismo. Questa è l’unica e sola tesi che viene ripetuta, come un mantra, a reti unificate, da tredici mesi, da tutti i mezzi d’informazione occidentali.
Ma, come una rappresentazione teatrale di una tragedia non può essere capita assistendo solo all’ultimo atto, non conoscendone i precedenti, così l’invasione dell’Ucraina, del febbraio 2022, non può essere capita ignorando la politica di provocazione del governo americano e della Nato degli ultimi trent’anni. «Queste provocazioni – dice Abelow – hanno messo la Russia in una situazione insostenibile, rispetto alla quale la guerra è sembrata a Putin e al suo staff militare, l’unica soluzione possibile». Così, l’autore del saggio, espone le principali provocazioni degli Stati Uniti e della Nato:
- l’estensione della Nato fino ai confini della Russia;
- l’installazione di missili nucleari in Romania e forse in Polonia;
- i fautori del colpo di stato in Ucraina e il rovesciamento del governo democraticamente eletto nel 2014;
- l’uscita dal trattato sui missili antibalistici ABM e dal trattato sui missili nucleari a raggio intermedio:
- l’esercitazioni in Estonia per colpire obiettivi all’interno della Russia;
- l’addestramento e l’armamento dell’esercito ucraino mediante accordi bilaterali ed esercitazioni congiunte;
- le esercitazioni militari di 32 nazioni vicini al territorio russo;
- la cooptazione dell’Ucraina nella Nato.
Il libro si chiude, dopo una visione pessimistica circa la fine catastrofica verso cui marcia l’Occidente (in particolare l’Europa), con le seguenti parole: «Oggi i leader politici di Washington e delle capitali europee – assieme ai mezzi d’informazione allineati e codardi che ripetono acriticamente le loro sciocchezze- cercano di tirarsi fuori dal fango ma ci sono dentro fino al collo. E’ difficile pensare come coloro che sono stati talmente sciocchi da infilarsi in quel fango possano trovare la saggezza per uscirne, prima di affondare del tutto e portare giù con sé tutti noi». Ma forse, si tratta solo più verosimilmente, del tramonto dell’esecrabile dominio americano sul mondo.
Teramo 24-03 – 2023
La Redazione