SUCCESSO DEL XXII CONGRESSO DEL PARTITO COMUNISTA TICINESE di Maurizio Nocera
In un cornice pulita e ordinata, com’è stata l’aula magna del liceo pedagogico svizzero, il 10 novembre 2013 si è svolto a Bellinzona, capitale del Canton Ticino, il XXII Congresso del Partito comunista ticinese, con all’o. d. g. gli scottanti temi dell’attuale situazione politica internazionale e la situazione politica interna al Cantone. Il congresso – Consolidare il Partito; diventare un’alternativa reale a sinistra – è stato dedicato al compagno Gianfranco Bellini (1952-2012), scomparso appena l’anno scorso e che tutti i comunisti ricordano per essere l’autore di un fortunato libro (La bolla del dollaro) contro l’imperialismo.
Circa 40 tra partiti e organizzazioni operaie e comuniste di ogni parte del mondo hanno inviati i loro messaggi di augurio ai comunisti ticinesi, e una quindicina di esse sono state presenti al congresso con una loro delegazione. Tra di esse c’è stata anche la delegazione del Centro Gramsci di Educazione che, nel suo intervento, ha portato il saluto del presidente Vittorio Pesce Delfino: «In Italia e in Europa – dove la crisi del monopolismo ci appare più profonda e le cui radici vanno ricercate nei mille monopolisti di Wall Street – conduciamo una dura e complicata lotta culturale per l’unità della classe operaia, l’unità dei comunisti e per l’unità di tutte le forze del progresso in un vasto Fronte democratico nazionale e continentale. […] I monopolisti dividono la classe operaia, fascistizzano le nazioni con governi servili e reazionari, tentano di stravolgere le Costituzioni sorte dalla Resistenza contro il nazifascismo, utilizzando i principali strumenti di informazione di massa per una martellante e subdola propaganda di divisione e di guerra. […] Il Centro Gramsci di Educazione sta organizzando un Convegno Nazionale sullo Stato Europeo, al quale ci auguriamo di avere una vostra concreta partecipazione. Nel riconfermare la stima per il Vostro impegno politico unitario, così come emerge chiaramente dalle vostre Tesi, auguriamo al Partito comunista del Canton Ticino straordinari successi futuri ed inviamo fraterni saluti internazionalisti».
Ed effettivamente l’augurio del presidente Pesce Delfino si è concretizzato in quanto sia i lavori del congresso, sia la relazione del compagno segretario generale Massimiliano Ay e sia il dibattito succedutosi sono stati di un livello molto alto.
È stato ribadito il concetto che nella crisi totale del capitalismo e dell’imperialismo che l’umanità sta attraversando, dovere dei comunisti è lottare con tutte le forze per abbattere l’imperialismo statunitense, fautore di guerre e di morte in ogni angolo del pianeta. È stato ribadito che non vi può esistere un vero partito comunista se esso non agisce sulla base della teoria del marxismo-leninismo, l’unica ideologia che può sconfiggere le mene massmediologiche del capitalismo e il suo modo di produzione criminale fondato sullo sfruttamento criminale della classe operaia. Allo stesso tempo il compagno Ay ha ribadito che oggi la teoria del marxismo-leninismo è l’unica ideologia in grado di vincere la sfide delle contraddizioni e delle difficoltà dell’epoca moderna. Sul piano interno al Cantone l’indicazione che ne è venuta fuori è quella di continuare a lottare per la difesa delle condizioni di vita e di lavoro dei lavoratori e soprattutto lavorare per radicarsi quanto più possibile negli strati proletari del popolo ticinese, agendo su due piani: in primo luogo all’interno delle istituzioni (il Partito comunista del Canton Ticino ha circa 15 consiglieri comunali) e, in secondo luogo, attraverso la costruzione del partito sui posti di lavoro. È stato ribadito anche il concetto che il partito deve rimanere un partito di quadri e di massa.
Infine c’è da registrare un dato assolutamente innovativo e straordinario nel panorama dei partiti comunisti quanto meno tra quelli dell’Europa: il Partito comunista del Canton Ticino, nonostante la sua età (è nato nel 1944) è un partito giovanissimi. Giovanissimi i delegati, giovanissimi i consiglieri comunali, giovanissimo il segretario generale Massimiliano Ay, il quale, con gioia, a chiusura del congresso ha affermato «è stato un lavoraccio ma questo Congresso è stato molto soddisfacente per noi e in parte inaspettato in quanto a partecipazione».