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CIVILTA’ OPERAIA E MANGANELLI

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In Italia, a Roma gli operai dell’acciaieria dell’AST di Terni, dopo essere stati ricevuti e ascoltati dall’Ambasciata tedesca, sono stati manganellati insieme ai sindacalisti della Fiom mentre si dirigevano verso il Ministero dello sviluppo economico.
Questa aggressione intimidatoria avviene all’indomani della grande manifestazione della CGIL di oltre un milione di lavoratori in P.za San Giovanni e mentre vengono preparati i prossimi scioperi e lotte per il lavoro e la difesa della democrazia.
In Ucraina forze naziste bombardano pacifiche popolazioni e fomentano la guerra civile tra le nazioni d’Europa.
Forze naziste e fasciste rifinanziate dalle stesse Grandi Famiglie monopoliste dei Thyssen, degli Agnelli e dei Riva, servite dai soliti Uomini soli al Comando di Istituzioni piene di autoritarismo maggioritario.
Le ristrutturazioni del settore dell’acciaio, che in Italia interessano, oltre all’AST di Terni, anche l’ILVA di Taranto, Genova e Novi Ligure, la Beltrame di Vicenza, la Lucchini di Piombino, la Arvedi di Cremona e la Morselli di Trieste possono avere una soluzione solo se affrontate sul piano europeo.
In Europa: Arcelormittal in Benelux, Ascometal in Francia, Thyssenkrupp in Germania, Voestalpine in Austria  e Klesch in Svizzera.
La classe operaia d’Europa deve lottare unitariamente per un unico Gruppo dell’acciaio di Germania, Italia, Francia, Austria, Benelux, Svizzera.
I Coordinamenti dei Consigli dei complessi apicali delle diverse filiere produttive devono potenziare i loro legami per condurre insieme la lotta economica e politica sul piano europeo.Nelle condizioni odierne di un attacco monopolista distruttivo delle forze produttive, la lotta deve essere svolta principalmente sul luogo di lavoro con forme che colpiscano soprattutto la ricerca del massimo profitto monopolista.
Lotte che coinvolgano tutti i lavoratori della filiera, precari, cassintegrati e disoccupati insieme alla cittadinanza intera come nelle recenti manifestazioni della Terni operaia e democratica.
Allo stesso tempo la classe operaia deve sempre più fermamente porre la questione del potere politico, guidando un ampio Fronte democratico europeo antimonopolista antifascista sostenuto dai Brics e dai paesi impegnati a superare le minacce del monopolismo imperialista: in Italia il Fronte democratico è fondamentalmente Pdci, Prc, Psi, Sel, sinistra Pd, Anpi e Cgil.
La civiltà operaia difende la pace, lo sviluppo, il lavoro, la democrazia e il socialismo, aggrediti, feriti e minacciati dai monopolisti e dai loro lacchè.

Cmldi  29 ottobre 2014


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