MOBILITIAZIONE CONTRO IL RIARMO E LE GUERRE, PER LA COSTITUZIONE! SOLIDARIETA’ AL M5S! di CENTRO GRAMSCI DI EDUCAZIONE e ASSOCIAZIONE ANTONIO GRAMSCI-ABRUZZO
Teramo, 30 marzo 2025
Lo si sentiva nell’aria, se ne avvertiva l’imminenza, infine è arrivato: il tempo delle affermazioni definitive, “l’ora segnata dal destino… L’ora delle decisioni irrevocabili” è giunta. A segnarne l’inevitabile scoccare non è la destra eversiva. Non è il nostalgico col fez e camicia nera. È un cosiddetto liberale che, con tono perentorio e mascella protesa e tesa, afferma, scandendo le sillabe manco fosse una Meloni qualsiasi, “l’unico modo di avere a che fare con il M5S è CAN-CEL-LAR-LO!”
Per la prima volta dalla Liberazione un esponente politico chiede la cancellazione di una forza politica democraticamente rappresentata in Parlamento.
Neanche la destra oggi al governo ha mai ipotizzato pubblicamente la soppressione di un partito.
E’ stato più volte chiesto che alcune formazioni neofasciste venissero sciolte, in adesione alle previsioni costituzionali. Ma mai è accaduto che si chiedesse la cancellazione di un partito democraticamente rappresentato.
Lo ha fatto Calenda, dal palco del suo congresso, fra gli applausi deliranti dei suoi aderenti. Col sorriso compiaciuto della Meloni, di Crosetto, di pezzi del pd.
Le parole inquietanti di Calenda svelano un salto di qualità drammatico nel processo di compressione democratica che sta subendo l’Italia.
La destra ha avviato un percorso che sta portando ad un inedito assetto costituzionale con l’obiettivo di rompere ogni legame con la Resistenza e l’Antifascismo.
Nello stesso tempo sta favorendo un nuovo clima nel Paese che sostenga questo tentativo di mutazione della democrazia.
Il lavoro sporco, tuttavia, lo sta facendo uno che si autodefinisce liberale.
Calenda, già posseduto dallo spirito di La Russa, rompe gli indugi e chiarisce che il tempo delle chiacchiere è finito.
Che chi interferisce col manovratore e dà fastidio, fosse anche un partito con milioni di elettori, va CANCELLATO.
Quanto accaduto dimostra quanto sia cupa la fase storica che l’Italia sta vivendo. Quanto sia necessario e non più rinviabile erigere un largo fronte democratico contro questa deriva.
Per queste ragioni è necessario aderire alla manifestazione del 5 aprile.
Non solo contro il riarmo, contro le guerre e per la pace non solo per riaffermare il primato e la centralità della Costituzione.
Bisogna esserci per manifestare contro la deriva totalitaria che sta segnando nel profondo il Paese e che rischia di deformare irrimediabilmente la natura stessa della nostra democrazia.
PERCHE’ SIA L’INIZIO DI UN PERCORSO DI RINASCITA E DI RISCOSSA!
ASSOCIAZIONE ANTONIO GRAMSCI ABRUZZO
CENTRO GRAMSCI DI EDUCAZIONE