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QUARANT’ANNI DI «RIFORME E APERTURA» di Piero De Sanctis

Il popolo cinese e il Partito Comunista cinese sono orgogliosi di festeggiare quest’anno il 40° anniversario della politica di riforma e apertura. Nasceva infatti nel 1978 a Shenzhen la prima Zona Economica speciale voluta dal Presidente Deng Xiaoping inaugurando con successo la politica del socialismo con caratteristiche cinesi.
Sono stati quarant’anni di sacrifici e di duro lavoro, ma anche di grandi conquiste, che hanno portato la Cina ad essere, non solo la seconda potenza economica, ma soprattutto un paese stimato ed ammirato con simpatia da tutti i popoli del mondo.
Anche in Italia si è sviluppato un moto di simpatia verso la Cina, come dimostrano i continui viaggi di studio e di lavoro di eminenti personalità politiche ed economiche italiane verso la Cina. Moto di simpatia messo bene in evidenza dal nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, quando in occasione della Lectio Magistralis, tenuta all’Università Fudan di Shanghai ha detto:
Una cultura, quella cinese, che –dovremmo sempre tenerlo a mente – l’Occidente ha conosciuto ancor prima dell’epoca dei primi viaggi che hanno caratterizzato l’era che convenzionalmente, in Europa, definiamo “delle grandi scoperte”che portò alla colonizzazione delle Americhe. Le civiltà dell’Europa e della Cina sono venute a contatto ben prima. Si sono incontrate grazie a quella che venne definita la “Via della Seta”….Di questi episodi, di questi momenti di avvicinamento e comprensione, rimangono vestigia straordinarie, come la stele nestoriana, le memorie di Marco Polo e le traduzioni, da Matteo Ricci e Xu Guangqi, di libri considerati fondamentali in Cina e Europa….Dobbiamo riprodurre una “Nuova via della seta”nella quale questo tessuto pregiato – un tempo fra i beni più rari e preziosi –venga sostituito dalla conoscenza, un bene ancora più prezioso che – a differenza della seta – vorremmo rimanesse non raro, bensì sempre più alla portata di tutti, così come deve essere per la conoscenza….Di conseguenza non possiamo che plaudire all’iniziativa cinese “One Belt, One Road”, che costituirà un nuovo, importante asse nelle relazioni fra i nostri Continenti.
Abbiamo voluto riportare questo stralcio del discorso del nostro Presidente in quanto racchiude, sinteticamente e perfettamente, quello che il Centro Gramsci di Educazione ha sempre sostenuto e divulgato, fin dalla sua fondazione, in tutti i suoi scritti e Convegni.
In questi ultimi anni la Cina ha avuto uno sviluppo economico enorme passando da un PIL di 150 miliardi di dollari, a 12 mila miliardi di dollari, contribuendo alla crescita economica mondiale del 30%. La modernizzazione dell’agricoltura ha consentito attualmente una produzione annuale del grano di 600 milioni di tonnellate e sul fronte delle infrastrutture ha quasi completato le “quattro linee verticali”e le “quattro linee orizzontali” dell’alta velocità diventando il paese con la rete ferroviaria ad alta tensione più estesa del mondo con quasi 127 mila chilometri.
Sul fronte culturale sono stati fatti notevoli progressi come afferma lo stesso Presidente Xi Jinping nella sua relazione al 19° Congresso Nazionale del PCC:« Abbiamo rafforzato la leadership del Partito, approfondito la ideologia ed esplorato nuovi terreni per far progredire le teorie del partito. La importanza del marxismo in quanto ideologia-guida viene ulteriormente apprezzata. Il Socialismo con caratteristiche Cinesi ed il Sogno Cinese, sono stati abbracciati dal nostro popolo».
Grazie alla politica di Riforma e apertura un grande progresso è stato fatto nella lotta contro la povertà: più di 700 milioni di persone sono state tirate fuori dalla povertà; è stata sviluppata attivamente ed estesa la democrazia socialista a partire dalle organizzazioni di base; è stata approfondita la lotta contro la corruzione. La politica di apertura ha prodotto un rapido sviluppo delle forze produttive e del commercio sia interno che estero.
«La Cina non chiuderà la sua porta al mondo, noi diventeremo sempre più aperti», dice il Presidente Xi Jinping. Occorre portare avanti, come una priorità, come più volte il Centro Gramsci ha scritto, la iniziativa “Belt and Road, la quale costituisce una strada di pace, di cooperazione, di apertura, di tolleranza che collega l’Asia, l’Europa e l’Africa. I paesi situati lungo la cintura economica della via della seta contano circa tre miliardi di abitanti che costituiscono un mercato di ampiezza e potenziale senza equivalenti.
Il Centro Gramsci di Educazione plaude alle affermazioni del Presidente riguardanti la politica culturale cinese quando dice che: «  Noi rafforzeremo gli scambi culturali con altri paesi, dando la precedenza alla cultura cinese mentre collaboriamo con altre culture. Noi miglioreremo la nostra capacità di coinvolgerci in una comunicazione internazionale in modo da raccontare bene la storia della Cina e aumentare il potere culturale del nostro paese.
Questi ultimi cinque anni, a partire dal 18° Congresso Nazionale, sono stati veramente importanti per lo sviluppo del Partito e del paese, soprattutto per aver posto due grandi obiettivi centenari. Il primo, la ultimazione di una società moderatamente prospera sotto tutti gli aspetti, per il centenario della fondazione del PCC nel 2021; il secondo, per quanto riguarda il centenario della nascita della Repubblica Popolare cinese, nel 2049. Entrambi sono in avanzata fase di realizzazione grazie alla politica interna ed estera del PCC basata sulla spirito: sviluppo pacifico, apertura inclusiva e cooperazione di mutuo vantaggio.
Il Centro Gramsci di Educazione nel rinnovare i sentimenti più fraterni, sinceri, di profonda amicizia e stima verso il popolo cinese e al suo Presidente Xi Jinping, augura il pieno successo del Sogno Cinese che consiste nel rafforzare la cooperazione tra i popoli e nel salvaguardare la pace nel mondo.

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